Un uomo: (voce fuori campo) L'imputato si alzi in piedi e risponda all'accusa.

Tamino si alza. Lo sguardo dritto, gelido, fiero.

Giudice: (voce fuori campo) Abbiamo prove concrete e testimonianze di liberi cittadini che confermano, come d'altronde sospettavamo, di averla vista nella notte tra (il giorno prima della rappresentazione) e il (giorno della rappresentazione), macchiarsi dell'ignobile delitto di provocazione e insubordinazione, non che di propaganda ideologica sovversiva ai danni della nostra Regina. Come giudice supremo di questo tribunale ho il dovere di ricordare che tale delitto è punibile con la morte e che la possibilità di soprassedere alla pena capitale verrà considerata solo nel caso in cui l'imputato si dichiari colpevole del suddetto crimine e si dichiari altresì disposto a collaborare con la giustizia fornendo gli elementi necessari per mettere fine ai disordini che attraversano il nostro paese. Eventuali dichiarazioni del pentito avranno valore reale, al fine della riduzione della pena, solo nel caso in cui si rivelino necessarie alla cattura di almeno due esponenti dei gruppi sovversivi che tentano di destabilizzare la tranquillità e l'ordine costituito. Nel caso contrario la pena rimarrà immutata.

Un uomo: (voce fuori campo) Sia data parola all'imputato.

Tamino: Confermo le mie dichiarazioni rese alla polizia e al giudice istruttore. Sono stato arrestato malgrado fossi deputato in carica. Sono un esponente politico liberamente eletto prima che questo governo si insediasse e la mia attività è nota per averla esplicata pubblicamente come deputato e come scrittore. Non ho svolto attività clandestina di sorta perché, ove avessi voluto, questo mi sarebbe stato impossibile. Già da anni ho sempre avuto vicino sei agenti, con il compito dichiarato di accompagnarmi fuori o di sostare fuori dalla mia casa. Non fui, così, mai lasciato solo; e con il pretesto della protezione fu esercitata nei miei confronti una vigilanza che diviene oggi la mia migliore difesa...

Giudice: Nega forse di aver cospirato ai danni della nostra Regina, spingendo e organizzando gruppi ingenti di persone a scrivere sui muri parole di ignobile significato, in esplicita contraddizione con l'articolo quarto della Costituzione?

Tamino: No, non lo nego. Ma chiedo che venga sentito come teste il Presidente della Commissione di Controllo delle forze politiche di opposizione, per chiarire come e in che misura ho svolto la mia attività politica. E, d'altra parte, se l'essere il rappresentante di posizioni che lavorano nei limiti della legislazione per contrapporsi alle ignobili ingiustizie di questo governo, comporta delle responsabilità, io le accetto.

Giudice: Lei crede veramente che le dichiarazioni rilasciate alla stampa nel suo ultimo intervento, dichiarazioni in cui denuncia apertamente le ambizioni, a suo dire: guerrafondaie, ma che noi preferiamo chiamare espansionistiche, della nostra Regina, possano essere tollerate da questo tribunale. Lei crede veramente che resteremo a guardare la nostra nazione cadere nelle mani delle vostre irrealizzabili illusioni e che non useremo tutti i mezzi necessari contro chi, come lei, va incitando le masse alla ribellione?

Tamino: Io credo che tutte le dittature di tipo militare finiscano prima o poi per essere travolte dalla guerra. Sembra a me evidente, in tal caso, che tocchi alle masse soggette al vostro dominio sostituire le classi dirigenti, pigliando le redini del paese per sollevare le sorti della nazione. Ma anche nel caso in cui, la vostra Regina, fosse così avveduta da non intraprendere un'azione di guerra, la situazione oggi è tale per cui nessun uomo che creda ancora nei significati e nei valori della libertà potrà accettare ancora per molto tempo la condizione a cui le vostre leggi ci assoggettano. I popoli piegati con la forza reagiscono prima o poi con una forza cento volte superiore e se la politica condurrà il paese alla rovina, soltanto a noi toccherà di salvarlo.

Giudice: Se questa è la sua ultima parola, con i poteri conferitimi dal Consiglio dei Ministri e dalla nostra Regina, questo tribunale la dichiara colpevole d'ogni capo d'accusa e la condanna alla pena capitale.



Massimo Silvano Galli

Processo a Tamino   

da: Monostato -tragoidia post moderna (1994) di Massimo Silvano Galli
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