Clotilde: Siete dei bei figli di mignotta. Comunque Protesio ha ragione

Antina: Certo che ha ragione. Il lavoro è una disgrazia, Prometeo è un pirla. Ma che vuoi farci, smettiamo tutti di lavorare e apriamo una comune nel Canton Ticino nutrendoci di bacche e cioccolata?

Ofelia: Ma non si tratta di smettere di lavorare, ma di dare a tutti la possibilità di scegliere, a prescindere da possibilità economiche e posizioni sociali

Ganasso: (in piedi sulla sedia con enfasi) Quando ogni uomo sarà libero di realizzare i propri sogni e lanciare alla deriva le lunghe dita della fantasia, allora avremo vinto...

Antina: Sì, ridi, ridi. Intanto qui continuano a mettercelo nel culo. Volenti o nolenti

Ganasso: Direi... dolenti (si tocca il culo)

Ataulfo: Adesso pure con 'sta storia dell'Unione Sovietica che non esiste più, vedrai come ce la faranno pagare. L'estinzione dei comunisti, nemmeno il WWF cercherà di salvagurdarne l'esistenza.

Ganasso: (si alza di scatto) Ma allora non mi sbagliavo, questo è un covo di comunisti. Ecco perché la dispensa è piena di bambini sott'olio

Ofelia: Fra dieci anni invece di essere i comunisti che mangiano i bambini, saranno i bambini a mangiare i comunisti, e questa volta senza nessuna demagogia

Musella: Se mai i comunisti andranno al potere ti faranno presidente della repubblica

Clotilde: O, no. Ataulfo è talmente comunista che se i comunisti andassero al potere lui diventerebbe fascista

Sbirella: Perché non è la stessa cosa?

Antina: E' arrivata la svegliona!

Sbirella: Ho detto qualcosa di male? Lo dicono sempre alla televisione

Antina: E tu continua a guardare la televisione

Musella: Ganasso, Ganasso. Ma dov'è finito. E' possibile che quando c'è bisogno di lui non c'è mai?

Clotilde: (come confidando un segreto) L'altro giorno ho conosciuto uno, tale Franz

Ofelia: Per non smentirti

Clotilde: No, viveva a casa di un amica. E' uno di Berlino. Berlino est

Rientra Ganasso, attraversa il palco e esce

Antina: O quello che è rimasto di Berlino est

Clotilde: A sentir lui non è rimasto più niente

Ataulfo: E ci credo. Hanno voluto la libertà. Eccola , servita s'un piatto d'argento

Clotilde: E pensa che quando hanno abbattuto il muro era felice

Ganasso: Io quando hanno abbattuto il muro ho pianto

Sbirella: Hai pianto, e perché?

Ganasso: Be', ero sotto

Musella: Ma non puoi aprire la bocca senza dire una sciocchezza?

Ganasso: Ah, non ci credi. E come pensi che sia diventato comunista

Antina: Sicuramente non leggendo Marx

Ganasso: Mio zio Anacleto leggeva sempre i romanzi di Marx

Antina: Bravo. i romanzi

Ganasso: E pensare che era uno di quegli anarchici che si rifiutava persino di mangiare il tiramisù, perché c'erano i savoiardi (ride)

Tutti: (ridono)

Ofelia: La verità è che ci manca il coraggio dell'insurrezione, della rivolta. Basta accendere la televisione su qualsiasi telegiornale per capire che l'unica salvezza è quella della mitragliatrice. Ma poi...

Ganasso: (cantando) Compagni dei campi e delle officine. Prendete la falce, prendete il martello. Scendete giù in piazza, picchiate con quello...

Ataulfo: Stiamo troppo bene, cara mia. La felicità dell'ignoranza. Se nasci con un bastone nel culo devi toglierlo per capire la differenza. Ma ti assicuro che prima di farlo ti chiedi cento e cento volte: e se fosse peggio?

Antina: Già, tutti barricati nelle proprie case, aggrappati alle proprie sicurezze Persino noi che stiamo qui a parlare come se da un momento all'altro dovessimo uscire a mettere al muro tutte le ingiustizie... e poi, appena fanno la voce grossa, abbassiamo la testa e continuiamo a galoppare come sempre

Cirone: Beato chi ha fame e sete di giustizia... perché sarà giustiziato?

Musella: E intanto che a noi ci giustiziano, lentamente, giorno dopo giorno, facciamo i salti mortali per tirare la fine del mese

Ofelia: Altro che comunismo, sarebbero solo da impalare

Cirone: Li impaleremo! Li impaleremo! E un nuovo mondo sorgerà dalle ceneri delle ingiustizie: un mondo di cuochi che avanzano incazzati. Al posto della falce metteremo il mestolo e al posto del martello la pentola a pressione

Antina: E come disse Majakovskij "Insegneremo ad ogni cuoca a governare"



Massimo Silvano Galli

Il governo dei cuochi  

da: L'Ultima Cena -commedia esistenziale in unico quadro di Massimo Silvano Galli
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