Quando sarei vecchia, bimba, (Ronsard te l'ha già detto)
ricorderai tutti quei versi con cui ti avvolsi.
dell'allattare i figli avrai già triste il petto,
della tua vita vuota gli ultimi germogli.

Io sarò così lontano che le tue mani di cera
areranno il ricordo di rovine già nude.
Comprenderai che può fioccare in primavera
e che, in primavera, le nevi son più crude.

Sarò così lontano che l'amore e la pena
che versai alla tua vita come un'anfora piena
mi saran condannati a morir nella mano.

E sarà tardi, perché già fu l'adolescenza,
tardi perché i fiori una volta danno essenza
e perché, ovunque mi chiami, sarò tanto lontano.

 

 

Massimo Silvano Galli

Nuovo sonetto a Elena   

da: Destino di sangue -traduzioni (da Pablo Neruda, 1994) di Massimo Silvano Galli
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