Grigia traballa la luce,
canta morti
lentamente sotterrati:
sangue a fiotti,
sangue e luci sussurrati.

L'amore è un gioco di lampi,
la notte campane spente,
le tue braccia penzolanti
dipingono il naso a novembre.

Luce, luce
a grappoli
cade il fango.
Grigia luce
tra le croci
come un tango.

Un nano di cartapesta
ci divide tra le lenzuola,
danzano sulla finestra
i colori dell'aurora.

Luce, luce
ci attorciglia
nudo il tempo.
Luce grigia
sulle ciglia
scosse al vento.

Tutti i cannoni tacciono,
le spade sono serrate,
si senton voci di camion
arrugginire le strade.

Luce, luce
sangue nero
tutt'intorno.
Grigia luce
sul sentiero
del ritorno.

Tu, col cuore ammutolito,
ti divincoli all'inverno,
tra i sospiri del cuscino
nasce un cieco cielo eterno.

Luce che è già quasi buio,
mala sorte,
appesa alle gole vedo
come inghiotte
altro grigio, altro freddo.

 

Massimo Silvano Galli

Blues de los inocientes   

da: Fabula Rasa -poesia (1994) di Massimo Silvano Galli
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