Dalla sedimentazione della consapevolezza della vita intesa come progetto di crescita che passa necessariamente dal lavoro (anzitutto su di sè) e dal desiderio di contiguità tra i due apparenti estremi (lavoro=vita e vita=lavoro), prende corpo, mentre prosegue gli studi, l'idea di una occupazione autonoma e maggiormente affine ai suoi ideali di libertà. Dopo essere passato dal corso diurno a quello serale lavora prima come elettricista poi come fattorino, raccogliendo i quattro soldi indispensabili alla realizzazione del progetto. Fonda così la società "Altri Libertini" dove, per due intensissimi anni, lavora -travestito da barman- alla formazione di un centro culturale, cercando di coniugare attività economica, progetto culturale e intervento sociale. E' la prima avvisaglia del destino che chiama all'incontro tra produzione, creatività e comunicazione, ma egli ne è, al momento, inconsapevole. |
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