Nel mercato delle idee dalla fine degli anni Ottanta, Massimo Silvano Galli ha prestato e presta la propria creatività per la costruzione di strategie e campagne di comunicazione sociale e d'impresa.

Lavori scaturiti dall'estro e dalla fantasia che la straniante logica contemporanea è solita ora denigrare con il termine pubblicità, ora elevare con il medesimo lemma incoronato sull'altare dell'arte.

Senza entrare nell'annosa questione, per Massimo Silvano Galli si tratta semplicemente di un altro modo di utilizzare la facoltà immaginativa e, sulla scia del Futurismo e della Bauhause, prestare la propria opera al mondo della pubblicità come a quello della più generica comunicazione, ideando e realizzando progetti e campagne non differentemente da come si crea un dipinto, una poesia, un romanzo.

Per questo alla definizione di creativo, spesso attribuita a chi si occupa di pubblicità e affini, si preferisce la definizione, più altisonante ma anche più pertinente, di Creatore. Differenza sostanziale, in quanto la seconda rimanda ad un agire diretto sulla materia: è l’uomo che ha creato Dio per creare il mondo (una specie di ready-made per interposta persona); nella prima invece è Dio che ha creato l’uomo, riducendolo a una sorta di sub-Dio che gioca a imitare l’Onnipresente.

Autore di alcune felici intuizioni nel campo della comunicazione d'impresa, come in quello della comunicazione culturale e sociale, ha lavorato con Enti, Istituzioni, Fondazioni, Cooperative, Consorzi e Aziende private, con propri personali progetti o guidando e coordinando specifiche equipe.

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All rights reserved Massimo Silvano Galli 2007